2018
Il 2018 ha fatto il suo corso, quest'anno, il primo anno con il nuovo nome “G.S: Atletica Rivoli”, è stato un anno sicuramente positivo; tre gare organizzate, tutte riuscite abbastanza bene, un calendario ricco di gare: 6 cross + ben 27 gare su strada, tutte, con più o meno atleti, a cui abbiamo partecipato. Atleti che si sono ben comportati nelle varie gare; giusto ricordare in primis: De Iure Silvestro vincitore negli M70 delle maglie di campione Regionale, campione Provinciale nonché vice campione Nazionale di cross Uisp e primo assoluto nella classifica dei cross sempre Uisp.
Sara Vasone, che ogni anno é attratta da sirene societarie che la vorrebbero veder correre con i propri colori, ma che l'amicizia e la simpatia di tutti noi, la convincono a rimanere x difendere i nostri di colori e con la gioia, la voglia e la capacità che la contraddistingue si fa amare sia da noi che dalle avversarie, senza dubbio Sara è la nostra “ Piccola Ambasciatrice” nel mondo del podismo, è un onore averla nella nostra società. Altra belva che merita di essere menzionata è Enrico Demo, anche lui prodigo di tantissime gare, tutte disputate con impegno e con molti
piazzamenti di rilievo in una categoria, M40, che è senza ombra di dubbio, la più impegnativa per qualità di atleti che la rappresentano, anche Enrico come Sara, pecca forse di troppa modestia, ma forse è proprio per quello che si fa anche lui ben volere da tutto il gruppo. Ma a questo punto come non ricordare anche le altre belve, che si sono ben comportate a loro volta nelle gare, perché è il gruppo che fa la forza e la nostra forza siete voi: Angelo, Giorgio, Alessandro, Fabio, Andrea, i due Marco,Mario, Giordy, Claudio, Pier, Duccio, Davide, i due Franco, Monica, Paola, Marina, Anna, Luisa, Viviana, Silvano e naturalmente chi vi scrive, ma anche e sopratutto Willy, che si è dato da fare nella organizzazione delle gare e delle nostre iscrizioni alle gare a cui abbiamo partecipato. E mio dovere quindi augurarvi un 2019 ancora più ricco di corse di quello passato, di potervi vedere tutti quanti sul podio, ma sopratutto vedervi correre, perché correre è felicità e poi correre non allunga la vita, ma sicuramente la....MIGLIORA!!! Giancarlo
15 Ottobre 2017 Poesie per un Matrimonio
Video Serata Poesie per Matrimonio
MONICA e GIANLUCA
Nell’antica chiesa di Venaria
dove la storia non tanto remota
ha visto passare la borghesia
e pure i reali con la loro scorta.
In un caldo giorno di settembre
due giovani cuori innamorati
si sono presentati davanti al Signore
per coronare il loro sogno d’amore.
La marcia nuziale li porta all’altare
ad attenderli il prete col vestito talare
e con i testimoni e non poca emozione
si sono scambiati il pegno d’amore.
A rendere unica la speciale giornata
ci pensano gli amici e i tanti parenti
con brindisi, canti e tante sorprese
Vi fanno compagnia fino a tarda sera.
Quando il tramonto incontra la notte
la gente vi lascia nel vostro io profondo
e nell’intimità che appartiene alla notte
costruite insieme un felice cammino
fatto di gioia e tanta serenità
che insieme vi porta
sempre un po’ più in là. (Silvano Zecchin)
MERAVIGLIOSA AVVENTURA
Un mazzo di fiori
appoggiato sull'inginocchiatoio
sacro rito, promesse eterne.
Nello scambio degli anelli
un'attimo di smarrimento,
le vostre mani si uniscono
in un messaggio di muto amore.
Una colomba vola nel vostro
cielo in alto e lontano
portando i cuori sul pianeta
degli innamorati .
Pioggia di riso e fiori
e l'amore inizia
la sua lunga strada,
di speranza comprensione
umanità e costruzione.
Lo sguardo tra voi
e vi sentite re e regina
di questa meravigliosa
avventura. (Marina Oddone)
NEL VOSTRO GIORNO (Vincitrice del concorso)
É l'esplosione del giorno
che unisce la gioia delle
nostre anime.
È nel tuo sorriso
che le nostre mani si incontrano
a disegnare un futuro progetto di vita.
Cammineremo uniti
nella corsa della vita
a coniugare attimi
di felicità.
[lungo giorni sempre uguali]
(Rinaldo Ambrosia)
DEDICATO A…
Ma com’eravate belli!
Sembravate due modelli!
Beh, lei molto più di te,
non avercela con me…
Non so come sia riuscito
a infilar l’anello al dito…
Forse in pista ti ha rincorso?
O ti ha fatto un bel discorso?
Forse ai piedi inginocchiato
s’è trovato… infinocchiato?
Ma che importa? c’è l’amore
che alla vita dà valore
Figli maschi vi auguriamo
...e anche femmine, su, andiamo!
(Domenico Signorino)
PORTAMI DOVE VUOI
A te si giunge solo
attraverso di te.
Ti aspetto.
Io certo so dove sono,
la mia città, la strada, il nome
con cui tutti mi chiamano.
Ma non so dove sono stato con te.
Li mi hai portato tu.
Come potevo imparare il cammino
se non guardavo altro che te,
se il cammino erano i tuoi passi,
e il suo termine
l’istante che tu ti fermasti?
E in quel momento,
quando mi hai guardato,
ho capito: la mia destinazione,
eri tu.
(Renato Finotti)
MENTRE TU CORREVI (fuori concorso)
Occorreva tutto uno spazio
raccolto in seno alla notte
a declamare le tue istanze.
C'era in quel raggio di sole
l'esplosione di maggio
mentre tu correvi
lungo pensieri autunnali.
Eri nell'illibato giorno
passeggera di un tempo vissuto
racchiuso nella mimica
dei tuoi gesti.
Allora, priva dell'istante
soffocavi la parola
e riversavi il tuo mondo
sulla pagina.
(Rinaldo Ambrosia)
NELLA TRASPARENZA DEL TUO PENSIERO (fuori concorso)
È nelle corde della tua voce
che splende l'azzurro del cielo
là, lungo l'orizzonte del giorno
dove è la trasparenza del tuo pensiero.
Scivola il ricordo nella dolcezza dell'istante
mentre lenta scende la sera sulle tue parole
che affollano le ore del giorno.
(Rinaldo Ambrosia)
TI MANDERÒ UN BACIO CON IL VENTO (fuori concorso)
Ti manderò un bacio con il vento
sulla tua bocca sognatrice
sulle tue labbra accese
sulle tue palpebre di sogno
Ti manderò un bacio con il vento
sul tuo collo scoperto
sulle tue ciglia tenere
sui tuoi capelli morbidi
Ti manderò un bacio con il vento
nelle notti più buie
intrufolandolo nei tuoi pensieri
nella soglia dei tuoi giorni
Ti manderò un bacio con il vento
perché il giorno sia più giorno
e la vita più vita
perdendomi nei tuoi sorrisi.
(Rinaldo Ambrosia)
PARLAMI DI TE (fuori concorso)
Voglio sentire il suono della tua voce
così lontana e così vicina
dalle vocali sussurrate
e ammantate di vita,
nel passo lineare dei giorni,
così uguali e sempre diversi.
Parlami di te
nell'applauso del giorno
tra le tue angosce dismesse
e il bucato sbiancato
dalle tue paure scivolate sotto il tappeto.
Dei giorni cupi e dei giorni lievi
come di una clessidra priva di sabbia,
e dei tuoi pensieri, quando la notte
li consegna a sé stessi.
Dei tuoi talenti,
che ti affanni a seppellire
sotto una coltre di giorni,
inganni sempre uguali, dove la noia
é un iceberg troppo pericoloso.
Parlami dei tuoi sogni dismessi,
abbandonati nel ripostiglio della tua mente.
Parlami ancora di te,
di ieri, di oggi e di domani.
[Perché sei vita, serenità e gioia].
(Rinaldo Ambrosia)
Incontro Unitre Rivoli 29 Aprile 2017
IL MARATONETA
Era uscito di casa al mattino presto, albeggiava, il cielo era terso, preannunciando una bella giornata. Aveva iniziato a fare i primi passi di corsa, un po’ incerto, con il ritmo che stentava a venire. Trascinava i muscoli freddi tra le vie deserte. Calpestava l’asfalto cercando di sincronizzare il corpo, l’andatura delle gambe e il respiro. Sentiva l’eco dei suoi passi sui muri delle abitazioni. Osservò per un istante i piedi, si alternavano regolarmente; improvvisamente il ritmo entrò in lui in modo automatico.
Ora marcava il selciato con regolarità, i suoi polmoni erano come un mantice. Sentiva il rumore del suo cuore battere con regolarità Correva via veloce, gli sembrava volare. La città era ancora immersa nel sonno.
Forzò leggermente l’andatura portandosi al suo livello abituale. Ora correva a polmoni pieni, avvertiva appena lo sforzo, il suo corpo si avvolgeva nel vapore acqueo dovuto alla sudorazione. Correva, correva e si sentiva libero. Libero e pago.
I suoi passi cadenzati battevano regolarmente il terreno. Gli sembrava di ripetere all’infinito quella sequenza di gesti sulla strada, come in una antica danza tribale.
Bum… bum… bum, il cuore batteva forte scandendo il ritmo: una percussione rassicurante e amica.
Aveva lasciato il manto d’asfalto dietro le ultime case e ora stava affrontando la salita della collina. Il rumore del bosco, con il suo pigro animarsi di suoni, lo assorbì. Immerso nella natura, si lasciò cullare dal battito ritmico dei suoi passi, dilatando ancor più i polmoni.
Il paesaggio vibrava con lui; si sentì invadere da una sensazione di benessere che non provava da molto tempo, qualcosa di antico, gli sembrava essere ritornato bambino.
Poi all’improvviso accadde…
La piana di Maratona si apre lì davanti a te, dietro ad essa, ormai lontano, c’è il mare. Corri, la tua tunica ondeggia al vento. Ora senti l’ansito del respiro esplodere dentro, i calzari mordere il terreno. Gli dei ti sono propizi, lo sai, lo senti. Mercurio corre dinanzi a te, aprendoti il cammino. Là, lungo il litorale, si sentono ancora le grida dei persiani feriti, caduti in battaglia. Atene ha vinto!
Corri, più veloce del vento, corri verso la città; hai già percorso numerosi stadi, ma non intravedi ancora le mura dell’Acropoli. Corri, latore del messaggio di vittoria, incurante del tempo e delle mani femminili che presto cospargeranno di unguenti il tuo corpo. Il tempo sembra immobile, il carro di fuoco è alto nel cielo; senti calarti addosso una cappa di piombo, la vista si annebbia, tutto ondeggia attorno a te. Ma corri, passo dopo passo, forzando il ritmo, sai che attendono notizie.
Adesso intravedi le mura della città. Una folla di bambini e anziani si accalca alle porte.
Ancora altri passi, ancora uno stadio, poi, finalmente potrai riposarti. Ecco… ora ci sei, vedi i volti delle persone ingrandirsi davanti a te. Alcuni guerrieri, i pochi rimasti a proteggere le mura, si fanno incontro.
Incredulo, mentre stramazzi al suolo, senti il suono della tua voce che dice:
“ Ateniesi, abbiamo vinto! Dario il grande è stato sconfitto!”
LA CORSA (Rinaldo 2017)
Corri immerso nella cadenza dei tuoi passi
mentre respiri con il ritmo del cuore
e i tuoi piedi macinano l'asfalto
terra ed erba
e già il sudore ti avvolge.
Eppure corri, e in quell'istante
il cielo e la terra scompaiono
sotto i tuoi piedi.
Ti senti vivo
mentre le braccia e le gambe
flettono l'aria
affondano nel percorso.
Sei uno sportivo
lo sai, lo senti
tutto il tuo essere lo manifesta.
Corri fisso sull'istante
nell'elasticità del momento
nell'assenza di pensieri
passo dopo passo
come una freccia in volo
puntata sul bersaglio.
IL PODISTA (Silvano Zecchin)
Ogni giorno sveglia all'alba
le scarpette e via di corsa
per le strade e i suoi sentieri
come fosse un dovere.
La fatica ed il sudore
ti rafforzano la mente
sempre in corsa alla ricerca
della tua forma migliore.
In quel tempo speso bene
con gli amici o da solo
sempre in gara con te stesso
nell'assurdo passatempo.
La tenacia più costante
nelle gare che poi fai
la stanchezza più non senti
nella mente c'è il traguardo.
Son gli applausi della gente,
spesso meno fortunata
sempre ai bordi ad incitarti
che ti fanno andare avanti.
La salute non ti manca
e il tuo cuore è molto grande
volentieri poi sorridi
a chi in gara non ti fa soffrire.
ODE AL VINCITORE ( Marina Oddone)
L'affaticamento al limite
del respiro
ti incoraggia a proseguire.
Un piede dietro l'altro
piombo fuso,ma il
pensiero li assembla ancora.
Muscoli tesi doloranti
annunciano il traguardo
è il loro limite estremo.
Scandendo la tua volontà
con occhi stanchi,ma fissi
sul traguardo.
Ode al vincitore che stralunato
e boccheggiante circola
tra la gente ignara
ogni suo respiro è di fuoco.